Al Colle di Nava ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere un grande Uomo.

FOTO: Colle di Nava 2001: da sx Piergiorgio Accinelli, Giorgio Braga e Antonio Rossello

Domenica 6 luglio 2014, tra molti alpini del I° Raggruppamento che comprende le Sezioni ANA della Liguria, del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Francia, ero presente al 65° Raduno Nazionale al Sacrario della Divisione Alpina Cuneense. Un’importante manifestazione che annualmente si tiene sul Colle di Nava, il valico che – a una trentina di chilometri da Imperia e 941 metri sul livello del mare – collega, lungo una delle più antiche “vie del sale”, la valle Arroscia in Liguria con la val Tanaro in Piemonte. In questa propaggine delle Alpi liguri, al confine tra mare e monti, si commemorano gli oltre 13.000 caduti della Divisione Martire nel corso della tragica Campagna di Russia e si onora il Gen. Emilio Battisti, suo ultimo comandante, i cui resti riposano dal 1983 nella chiesetta del Sacrario. Qui, inoltre, sorge un monumento eretto per iniziativa delle Sezioni ANA di Imperia, Savona e Genova ed inaugurato il 17 settembre 1950. Per la seconda volta mi trovavo in questa ridente località di villeggiatura già caratterizzata da un frizzante clima alpino. Vi ero già stato nel 2001 insieme all’allora Presidente della Sezione ANA di Savona, Ten. Pier Giorgio Accinelli, ed ebbi la meraviglia di rivedere, con i gradi di colonnello, Giorgio Braga, il mio capitano all’epoca del corso AUC alla Smalp. Il caso mi avrebbe di nuovo riservato una sorpresa che ora vi racconto… Verso le 9,30, mentre era in corso l’ammassamento, mi trovavo fermo, con il cappello in testa, sul ciglio della strada ad osservare il panorama di rara bellezza della vetta. In quell’istante di pace, tra l’aria fresca e pulita da respirare, con la coda dell’occhio ho notato l’approssimarsi di un generale di divisione, scrutandolo incuriosito. Questi, senza mostrarsi altero, anzi accennando un sorriso, mi ha rivolto il saluto militare e, quindi, anche salutato a voce, sebbene non ci conoscessimo. Non so perché ma mi è venuto di dirgli d’istinto: “Mi scusi….sarebbe toccato a me salutarla per primo: sono solo un tenente, peraltro in congedo…”. Il generale ha cordialmente replicato: “Non si preoccupi: più in alto si sale più si deve servire!”. Una frase che mi è interiormente risuonata per tutto il tempo di quella suggestiva cerimonia svoltasi nell’atmosfera di montagna. Al termine, ho nuovamente intravisto il generale che si stava intrattenendo con altri ufficiali nei pressi del cippo. Mi sono pertanto sentito in dovere di ringraziarlo per quelle sue, tanto sincere e toccanti, parole, ricevendo da lui un’ulteriore, pronta e significativa, risposta: “Questo è quanto ho sempre detto, anche agli allievi dell’accademia…”. Tornato a casa, documentandomi meglio ho scoperto di avere, in questa singolare circostanza, incontrato il Generale degli Alpini Marcello Bellacicco, come me nativo di Savona. Alle sue spalle una carriera militare prestigiosa e contraddistinta da numerose missioni di pace. Non ultima quella in Afghanistan, in particolare a Herat e a Kabul. S’è trattato di un episodio fortuito che mi resterà impresso. In quell’oasi di natura incontaminata – tra prati verdi e fitti boschi, odori di pino e profumo dei campi di lavanda, nel silenzio che rigenera – ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere un Vir, nel vero senso del termine latino indicante l’uomo, in quanto valoroso e forte, sobrio nei gesti e nelle parole. Un concreto esempio di Ufficiale degli Alpini. Antonio Rossello, Presidente FIVL Sezione delle “Albissole”, iscritto Gruppo ANA Albissole

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *