Lutto per la morte di Raffaele Morini “Raf”, già Presidente Nazionale dell’APC

Con grande tristezza abbiamo appreso della morte, lo scorso 12 aprile, dell’amico Raffaele Morini “Raf”, già presidente dell’APC. Ne ricordiamo la passione civile e la dedizione con cui ha testimoniato gli ideali della Resistenza – alla quale partecipò da giovanissimo nella zona preappenninica del Parmense – e trasmesso i valori democratici costituzionali.

Tutta la FIVL si stringe con affetto alla figlia Maria Luisa e agli amici dell’Associazione Partigiani Cristiani – APC, aderente alla FIVL.

Pubblichiamo di seguito un ricordo del Presidente Nazionale dell’A.P.C., Marco Miconi, e alcuni articoli di stampa dedicati alla scomparsa di Raf.

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“Ciao, stamattina è morto Raf!”

Con questo breve messaggio, sabato 12 aprile, poco dopo le 8.00, Maria Luisa Morini ha condiviso la triste notizia della scomparsa di suo padre, Raffaele Morini, conosciuto affettuosamente da tutti come Raf. Nato a Medesano, in provincia di Parma, il 19 luglio 1929, Raf era una figura di spicco nel panorama dell’associazionismo partigiano italiano, nonché Presidente Nazionale fino al 2 ottobre 2021 dell’Associazione Partigiani Cristiani e del Centro Studi Internazionali Enrico Mattei. La sua dedizione e il suo impegno furono riconosciuti con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, conferita dal Presidente della Repubblica.

Nel corso della sua vita, Raf si dedicò allo studio, conseguendo il diploma di Studi Superiori sugli Idrocarburi a Parma e la Laurea in Scienze Industriali all’Università di Herisau, in Svizzera. La sua carriera professionale spaziò dal giornalismo – giornalista a «il Resto del Carlino» e dirigendo «Mondo Libero» – fino a ruoli significativi all’interno dell’ENI, dove operò in diverse funzioni. Nel 2007 e nel 2011 pubblicò due importanti opere: “Avanti! Siam ribelli. Giorni palpitanti di vita partigiana* e *Enrico Mattei. Il partigiano che sfidò le Sette sorelle”.

La storia di Raf si intreccia indissolubilmente con quella della Resistenza. All’età di soli 14 anni, partecipò attivamente come staffetta nelle prime brigate partigiane, operando come portaordini tra le montagne dell’Appennino parmense. Con coraggio e determinazione, affrontò le sfide del suo tempo, servendo sotto la guida di Enrico Mattei, che conobbe in clandestinità durante la guerra. La sua dedizione rimase intensa anche nel dopoguerra; nel 1994, grazie all’assistenza di Rosangela Mattei, portò alla Procura di Pavia una parte del relitto dell’aereo di Mattei, il quale si rivelò cruciale per la riapertura delle indagini sul misterioso attentato che costò la vita al fondatore dell’ENI.

Nel 1947 fu tra i primi ad aderire all’Associazione Partigiani Cristiani, rimanendo in carica sino alla morte come Presidente Onorario. La perdita di Raf rappresenta un grande vuoto per il gruppo dirigente e per tutti i soci dell’associazione, che piangono un amico sincero, un padre, un uomo che incarnava ideali di giustizia, libertà e solidarietà, opponendosi con risolutezza alle barbarie del nazifascismo e mantenendo vivo, fino alla fine della sua vita, l’entusiasmo e l’impegno antifascista.

Grazie, Raf, per tutto ciò che hai fatto e per l’esempio che hai lasciato. Le tue idee continueranno a guidarci e ad ispirarci. Riposa in pace.

Marco Miconi
Presidente Nazionale A.P.C.

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