Come noto Gemona del Friuli fu quasi completamente distrutta dal terremoto che il 6 maggio 1976 colpì tutto l’Alto Friuli. Anche questa tragica pagina della storia cittadina non ha fatto venir meno il momento di ricordo per i 53 gemonesi che persero la vita nella Guerra di Liberazione, momento che, ininterrottamente, dal 1946 ha luogo a Ledis, una località posta sull’altopiano dove da sempre sorgevano gli stavoli che i gemonesi utilizzavano per l’alpeggio del bestiame. Raggiungere Ledis non è proprio una cosa da nulla: ci vuole oltre un’ora di cammino su un sentiero che in certi punti è molto impervio e che conduce al bellissimo altopiano, dove sono sparsi decine di stavoli. Questo luogo, dopo il settembre 1943, divenne il naturale rifugio per coloro che decisero di aderire alle formazioni partigiane. A Gemona per la maggior parte aderì alla Osoppo e proprio gli osovani vissero lunghi mesi a Ledis, assieme a un mitico personaggio: Thomas Macpherson, nome di battaglia “Eolo” che, a partire dagli ultimi mesi del 1944, comandò la missione inglese che operava in Friuli e che fu un personaggio veramente straordinario. “Tommy” Macpherson, classe 1920, volontario nei commandos inglesi in Africa e poi agente dei servizi segreti britannici in Francia e poi ancora in Italia, si rese protagonista di azioni coraggiose tanto da meritarsi l’appellativo di “soldato più decorato dell’esercito britannico”. Egli venne inviato in Friuli con il compito di “continuare l’opera di sabotaggio nell’area durante le sfavorevoli condizioni invernali”. In realtà trovò una situazione assai complicata e difficile, con le formazioni partigiane provate dai rastrellamenti che avevano stroncato l’esperienza della Zona Libera Orientale. Nonostante le condizioni avverse la missione aveva portato a termine un gran numero di operazioni di sabotaggio, perlopiù con l’ausilio delle formazioni “Osoppo”. Ma erano soprattutto le rivalità tra i partigiani a rendere difficile il lavoro degli inglesi che ben presto si trovarono nel mezzo del conflitto ideologico e confinario fra garibaldini e sloveni da una parte e Brigate Osoppo dall’altra. “I garibaldini – scrisse Macpherson mostrando di rendersi perfettamente conto della situazione – avevano accettato il suggerimento della missione di un comando unificato con l’Osoppo allo scopo di trarre pieno vantaggio dai molti lanci ricevuti dalla missione fino al settembre 1944. Si erano premurati di avere un ruolo preminente nel comando e di fare la parte del leone per quanto riguardava le armi paracadutate”. Nella sua posizione di osservatore privilegiato Thomas Macpherson è stato quindi un testimone importante delle vicende contrastate della Resistenza in Friuli, lasciando un ricordo indelebile legato alla sua figura, caratterizzata dal tipico Kilt scozzese che spesso portava, ma anche da eccezionali doti di soldato.
Ledis fu quindi al centro di questa vicenda che legò per sempre l’Osoppo Friuli, ai gemonesi e alla Missione inglese che vide in Tommy Macpherson un indiscusso protagonista e fu deciso che proprio a Ledis i gemonesi si dovessero ritrovare ogni anno per ricordare i caduti, ma anche per ricordare questa intensa e importante pagina della loro vita. Dal 1946 quindi tanti osovani si ritrovarono per ricordare, ma anche per costruire: la chiesetta prima e poi anche una casa-rifugio, che doveva essere a disposizione di tutti e aperta ad ospitare tutti.
Nel 2016 a Ledis si è svolto un incontro commovente: la moglie di Tommy Macpherson, la signora Jean ed il figlio Duncan, tornarono sui luoghi e sui sentieri percorsi oltre settanta anni prima dal marito e padre. Fu un’occasione straordinaria per ricordare quegli avvenimenti ormai così lontani e quasi dimenticati. In quella occasione si decise di dare un nome a quella casa di tutti che divenne da allora “Casa alpina Brigata Osoppo” come recita la lapide che in quel giorno venne inaugurata.
Quest’anno quindi domenica 26 agosto si terrà la 73^ edizione della Festa di Ledis, che continua con lo spirito che l’ha caratterizzata negli anni precedenti.
L’iniziativa viene riproposta ed organizzata dall’Associazione Partigiani Osoppo assieme all’Amministrazione comunale e con la collaborazione dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese e con la Sezione ANPI di Gemona-Venzone.
Anche quest’anno la ricorrenza sarà l’occasione per ricordare alcuni di coloro che furono protagonisti di quella drammatica ma anche entusiasmante stagione: verrà infatti consegnata una medaglia in ricordo ad alcuni gemonesi che fecero parte della Resistenza osovana.
La cerimonia commemorativa che avrà luogo presso la chiesetta: la santa messa avrà inizio alle ore 11,00 cui farà seguito l’intervento di saluto del sindaco di Gemona Roberto Revelant, il saluto del rappresentante dell’ANPI ed infine l’intervento commemorativo del Presidente dell’Osoppo.
Seguirà poi un momento conviviale organizzato dagli Amici degli stavoli di Ledis.