Savona 14 dicembre 2013: nella Sala Rossa del Comune cerimonia di consegna di benemerenze FIVL e presentazione del libro “Ombre e colori” di Antonio Rossello.

Savona. Sabato 14 dicembre alle ore 10,00 Sala Rossa del Comune di Savona, si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati di benemerenza 2013 della FIVL – Associazione Volontari Libertà Liguria, con il presidente Lelio Speranza e il sindaco Federico Berruti, in presenza delle autorità e delle associazioni consimili. Quest’anno i riconoscimenti sono andati a personalità che, operando con grande dedizione nel proprio ambito, hanno contribuito in modo speciale a favore della comunità: Antonio Apa, segretario regionale Uilm, Mina Bencardino, docente, Daniela Ferraro, dirigente scolastico, Giovanni Battista Ravera, ingegnere delle Ferrovie e presidente del’Associazione Nazionale CC di Acqui T., Giovanna Rolandi docente e amministratore pubblico, Enrico Del Bono, commerciante, presidente FIVL di Vado Ligure e dell’ Ass. “Il seminatore”. Apa, essendo contemporaneamente impegnato nella stessa mattina per la cerimonia del varo della nave Kalaat Beni Abbes, commissionata dalla Marina Militare algerina, presso lo stabilimento della Fincantieri di Riva Trigoso (Genova), ha delegato al ritiro il rappresentante UILM di Ansaldo Energia Fabiano Sciaccaluga.

Il sindaco Federico Berruti ed il Presidente Lelio Speranza. L’iniziativa, nello spirito della FIVL – Associazione Volontari Libertà Liguria ed aperta al senso di collaborazione con le Istituzioni e le varie formazioni sociali, è stata accolta favorevolmente dal pubblico, che ha partecipato numeroso.

Le Autorità ed il pubblico presenti in sala.

Fra il pubblico il comandante dei Volontari della Libertà Renato Terribile. Ecco le motivazioni delle benemerenze che sono state lette dal Presidente Speranza.

Il presidente Speranza dà lettura delle motivazioni ANTONIO APA (segretario regionale Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici UILM): sin dagli anni ’80 protagonista delle più importanti vicende sindacali della Liguria, negli ultimi anni si è speso con grande determinazione in difesa dei più grandi baluardi industriali della nostra regione per conservarne i livelli occupazionali e per l’interesse strategico nazionale che rivestono.

Il delegato UILM Ansaldo Energia Fabiano Sciaccaluga (a sx), per conto di Antonio Apa (assente per improrogabili contemporanei impegni istituzionali, riceve la benemerenza dal vice prefetto di Savona Dott. Andrea Santonastaso. MINA BENCARDINO (Docente incaricata di “Cittadinanza e Costituzione” in Istituto Comprensivo, membro Comm. Cultura FIVL): nipote di volontario della Libertà, in ambito scolastico si è prodigata per promuovere gli Ideali dello stato e della Libertà fra gli allievi. Con pari dedizione, si è distinta in significative iniziative a carattere storico-culturale della FIVL.

La Prof.ssa Mina Bencardino riceve la benemerenza dall’On. Aldo Pastore

ENRICO DEL BONO (Commerciante, presidente FIVL di Vado Ligure e dell’ Ass. “Il seminatore”): membro di una famiglia che ha fatto del proprio lavoro una passione, dimostrando ampie capacità imprenditoriali, senza tralasciare il piano umano e l’impegno civile nella comunità.

Enrico Del Bono riceve la benemerenza dal Generale Mauro Visentin. A sx: Lelio Speranza, a dx: Aldo Gasco.

DANIELA FERRARO (Dirigente Istituto comprensivo di Vado Ligure): in qualità di Dirigente scolastico ha favorito iniziative di ampio respiro di carattere didattico, quali anche progetti europei, che rendono l’istituto che sovrintende all’avanguardia nel comprensorio. Attiva nel volontariato sociale, ha svolto periodi di servizio nei paesi del continente africano.

La Prof.ssa daniela Ferraro riceve la benemerenza dal Giudice Marcello Bruno (a sx).

GIOVANNI BATTISTA RAVERA (Ingegnere Agenzia Nazionale Sicurezza delle Ferrovie/ Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Acqui T.): ha svolto importanti funzioni nell’ambito di inchieste ministeriali inerenti la sicurezza ferroviaria. Nell’ambito associativo, con il medesimo zelo, è stato tra i propiziatori di importanti iniziative di volontariato di protezione civile durante grandi calamità naturali. Ha favorito la collaborazione con la FIVL in alcuni importanti eventi culturali in Piemonte.

L’Ing. Giovanni Battista Ravera riceve la benemerenza dal Capitano dei Carabinieri Francesco Bianco (a dx)

GIOVANNA ROLANDI (Docente di Lettere, Amministratore Pubblico): appartenente ad una famiglia che vanta tradizioni nell’ambito della Resistenza. Sin dai tempi dell’insegnamento è stata protagonista attiva della scena culturale locale, promuovendo significative rassegne ed eventi. Impegno che, con lo stesso slancio, tuttora continua svolgendo l’incarico di amministratore pubblico.

La Prof.ssa Giovanna Rolandi riceve la benemerenza dal Ten. Pier Giorgio Accinelli, past president dell’Ass. Naz.le Alpini, nel gruppo da sx: Gianfranco Cagnasso, cons. naz.le FIVL, Accinelli, Balduino Astengo, membro dell’ISREC, Mario Mazzini, vice pres. UNUCI, Rolandi, Speranza. Al termine, presieduta dal consigliere nazionale FIVL Arturo Actis, è avvenuta la presentazione del libro del presidente della FIVL delle Albissole, Antonio Rossello, ‘Ombre e Colori’ , edito da Divinafollia (Caravaggio BG) ( http://www.deastore.com/libro/ombre-e-colori-ombre-e-colori-/9788898486052.html ), finalista al Premio Nazionale “Mario Pannunzio” 2013 per la narrativa, con gli interventi di Sergio Giuliani, critico letterario della testata cittadina “Il Letimbro”, e della psicologa Elena Parino.

Presentazione del libro. Da sx: Antonio Rossello, Elena Parino, Arturo Actis e Sergio Giuliani.

Copertina del libro di Antonio Rossello, ‘Ombre e Colori’ , edito da Divinafollia (Caravaggio BG)

Di seguito i commenti all’opera da parte dei professori Sergio Giuliani, di Savona, e di Carlo Prosperi, di Acqui Terme, curatori rispettivamente della prefazione e della postfazione: “In un’epoca in cui ogni prodotto è precucinato, finalmente un “discorrere” continuo, magmatico, che attinge a piene mani dallo stream of consciousness di joyciana memoria e dal nostos del ricordare. La platea-palcoscenico è l’Albissola del mare, della solarità, degli artisti, del tirar notte nei locali o sotto le stelle, ma rivisitata come parapetto che trattenga dal precipitare nei vuoti d’aria che spesso l’inconscio ci sottende.” Sergio Giuliani “Ut pictura poësis: il vecchio Orazio ci offre, ancora una volta, la chiave o, per meglio dire, il grimaldello per entrare nel cuore di un testo singolare come questo – Ombre e colori – di Antonio Rossello e cercare quindi di carpire il segreto di una scrittura che asseconda ritmi e cadenze di una sintassi eslege, eruttiva e turbinosa, disperdendosi ora in mille direzioni, ora, per contro, raggrumandosi in gorghi magmatici…. E così anche Rossello, a chiusura della sua opera, quasi in una ricerca di chiaroscuro, in una nuova modulazione delle sue “ombre” e dei suoi “colori”, contrappone il mare alla terra, la marina albisolese alle Langhe astigiane.” Carlo Prosperi Testo integrale dell’intervento della Dott.ssa Elena Parino. “Per prima cosa i ringraziamenti, dovuti, ma non per questo meno sentiti. Vorrei ringraziare la professoressa Bencardino: è lei il motivo per cui sono qui oggi e che devo ringraziare per avermi permesso di partecipare a questa giornata e avermi fatto conoscere questa iniziativa. Ci siamo conosciute durante un corso di formazione a scuola e da questo è nato un rapporto di reciproca stima professionale e non solo. Desidero inoltre ringraziare il professor Giuliani che mi ha arricchito dei suoi preziosi commenti e suggerimenti. Infine, i miei ringraziamenti vanno all’autore, Antonio Rossello, che ho avuto il piacere di conoscere e che ringrazio in particolar modo, perché durante un nostro incontro non si è sottratto alle mie domande, frutto forse della mia professione. Ripensando a quel nostro incontro, infatti, mi sono accorta di aver tenuto un atteggiamento non tipicamente ortodosso con il mio incalzare di domande, ma avendo letto il libro non mi sembrava di avere davanti a me uno sconosciuto, una persona con la quale mantenere un certo atteggiamento, anche un po’ più distante se vogliamo cosi definirlo, bensì una figura che già emergeva a tutto tondo dalle pagine del suo componimento e che già stava assumendo sfumature cromatiche ben chiare, se vogliamo rimanere nella metafora del colore. Così come il pittore Barbarossa, il nostro autore Antonio Rossello, si diletta a dipingere nello scrivere (p.86) e come il pittore esprime sé stesso coi colori, così possiamo dire di Rossello con le parole. Chiacchierando appunto con l’autore nel mio incalzare con le domande, è emerso un vissuto estremamente profondo e consapevole circa il contesto in cui questo scritto ha “preso forma”. Mentre pronuncio questa espressione “prendere forma” appunto, mi accorgo in qualche modo di sbagliare. Per forma intendiamo ciò che ha un limite, un contenitore, un confine. Il senso della forma in questo scritto si perde di fatto per lasciare spazio al continuo contrasto tra ombre e colori, come appunto indicato dal titolo, in una dimensione che non ha contorni. Il tema del doppio crea un fil rouge tra le varie dimensioni di questo testo: -il tempo: 20 anni prima e dopo; -la maschera: il pittore e l’amico-autore; -il doppio che si gioca tra le parti maschile e femminile dei personaggi; -il doppio anche espresso in termini geografici: la riviera e le langhe; -il doppio che si esprime nelle 2 dimensioni quella del reale e quella del fantastico; – ed infine il doppio appunto tra ombra e colore. Come potete vedere gli spunti possibili per leggere questo testo sono tanti e di certo non li ho esauriti. Alcuni di questi sono già stati trattati in contributi presenti all’interno del libro e mi riferisco in particolare all’analisi del personaggio femminile di Claire ad opera di Silvana Morra. Decido invece di soffermarmi seppur brevemente sul contrasto presente nel titolo ombra e colore appunto. Parlare di ombra in psicologia mi porta inevitabilmente al significato peculiare che tale termine assume nella psicologia analitica di Jung. Non è possibile, e non è qui il contesto, né io forse la persona più adatta, dare una definizione univoca di “ombra”, ma possiamo partire dalla potenza evocatrice che tale vocabolo possiede. Esso ci introduce subito in una dimensione più vicina al rapporto con le immagini, evoca il contrasto, ma anche e soprattutto il rapporto complementare con la luce, tra chiaro e scuro, che ci permette di percepire ciò che viene rappresentato, le forme e i colori. Se parliamo di ombra come componente dello sviluppo della personalità, questo termine indica quel lato oscuro della personalità individuale appunto, che contrasta con le parti luminose e coscienti dell’io, con quelle parti cioè di cui c’è coscienza e che possiamo verbalizzare. La parte di ombra comprende invece tutti quegli aspetti della personalità, per lo più di carattere emotivo ed istintuale, che contrastano con le immagini coscienti ed accettabili di noi stessi. L’ombra rappresenta in qualche modo l’opposto complementare della coscienza, ciò che rifiutiamo di conoscere come parte di noi stessi, che cerchiamo di negare con grande dispendio di energia psichica. Il confronto con l’ombra all’interno dell’opera di Rossello risulta sicuramente un tema dominante. Il nostro pittore infatti ha bisogno di immergersi in questa ombra, rappresentata dallo spazio confuso di una grotta. Spazio metafisico in cui Barbarossa discende nelle tenebre interiori, e in questo solo apparente buio dell’anima l’artista riscopre un luogo di rinascita, di maggiore autenticità. È qui che l’artista si riscopre “testimone”, attraverso la sua arte cioè esprime un senso più autentico in cui tutte le emozioni e sensazioni prendono forma e colori più veri e drammaticamente autentici. È in questa dimensione che l’artista scopre la luce, opposto complementare dell’ombra, e con la luce i colori. In questa cornice allora possiamo meglio avvicinarci a comprendere l’artista Barbarossa, il suo tormento volto alla ricerca di un Assoluto che passa attraverso la consapevolezza della miseria umana, del vizio e del dolore. Diventa allora un cammino di acquisizione di coscienza che non conosce fine e l’arte lo strumento per disvelare questa verità. Quando sono stata chiamata per intervenire a questa giornata, mi è stato chiesto di portare il mio contributo come psicologa rispetto alla personalità dei personaggi descritti nel testo. Gli spunti come avete visto possono essere molteplici, ma per cercare di delineare meglio il profilo del pittore Barbarossa, voglio con voi fare un gioco, sperando di catturare ancora per un poco la vostra attenzione. Quella che segue è una versione liberamente riadattata del questionario di Marcel Proust per cui adesso seguiranno una serie di domande e risposte che immaginiamo potrebbe averci fornito proprio Barbarossa. Tratto principale del carattere? Scontroso La qualità che preferisce in un uomo? La libertà E in una donna? Il romanticismo Quel che apprezza di più nei suoi amici? La possibilità di poter condividere Il suo principale difetto? La scontrosità Occupazione preferita? L’arte Il suo sogno di felicità? Quale sarebbe la disgrazia più grande? Perdere la speranza Cosa vorrebbe essere’ Il colore sono io. Il paese dove vorrebbe vivere? Un coloratissimo regno nel quale ognuno può essere principe o principessa impugnando un pennelloal posto dello scettro I suoi eroi/eroine? Tutti colore che vegliano Quel che detesta più di tutto? La perdita di autenticità Come vorrebbe morire? Cullato dal mare Le colpe che ispirano maggior indulgenza? Quelle commesse in nome della libertà Il suo motto? L’evasione ci guarirà dal conformismo e saremo salvi Cos’è l’amore? “Quando ci si ama, o quando si ama, sì quello è amore semplice, amore noioso, amore abituale, giornaliero, addirittura fastidioso, però verso gli occhi altrui sembra che si amano e quanto si amano. Io non ci sto, perché l’amore è come l’arte. Amore che è carne, pura e vivissima carne, che pulsa e muore, lacerata dal tempo si secca e bagnata dal mare rivive. Amore è quest’umana lotta tra vita e follia, è questa ebbrezza letale che scorre e scroscia e trascina e spoglia le nostre certezze, così assolute e così assenti. L’amore è spesso impossibile, così quando arriva bisogna saperlo cogliere al volo. L’amore impossibile, raro ma esistente a volte ti spaventa, dà emozioni, scompigli, incertezze, insicurezze e così via, ma tutto questo è vita, cioè ritorni a vivere” (Barbarossa p. 100)”

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