Firmato il protocollo d’intesa fra comune di bastia Mondovi’, associazione volontari della liberta’ del piemonte e fivl

Una cerimonia semplice presso il municipio di Bastia Mondovì per la sottoscrizione del protocollo d’intesa fra lo stesso Comune in provincia di Cuneo e l’Associazione Volontari della Libertà del Piemonte e la Federazione Italiana Volontari della Libertà. Si tratta di una forma esemplare di collaborazione fra pubblico e privato per la valorizzazione dei beni culturali.

Lasciamo parlare i protagonisti, innanzitutto Paolo Crosetti, sindaco del piccolo comune piemontese che ha creduto fin da subito alla proposta di collaborazione fra la sua amministrazione e le due storiche associazioni della Resistenza autonoma.

“La storia della comunità di Bastia – esordisce Crosetti – è strettamente legata a quella delle formazioni autonome: qui dalla primavera del 1944 fino all’aprile del 1945 operarono le formazioni che facevano capo a Enrico Martini Mauri, il mitico comandante della Prima Divisione Alpina, e che nel dopoguerra decise di realizzare qui il Sacrario destinato a ricordare il sacrificio degli oltre mille giovani caduti nella lotta di Liberazione.”

“Il ricordo di questa presenza partigiana è continuato fra la nostra gente anche in anni più vicini – continua Crosetti – infatti nel 2006 un esponente storico della resistenza autonoma, Giuseppe Anacar, decise di donare al nostro comune il suo cospicuo archivio-biblioteca, e tale precisa volontà venne assecondata dal sindaco di allora, Giuseppe Ferrua che non solo decise di accettare la donazione, ma anche si adoperò per realizzare una degna sede di tale prezioso materiale, realizzando la nuova biblioteca.”

“I sindaci che si sono succeduti a Giuseppe Ferrua – continua ancora Crosetti – hanno sostenuto e valorizzato questi due importanti beni culturali, il Sacrario e la Biblioteca, ma oggi diamo un importante cambio di passo, che ritengo sarà determinante per valorizzare in particolare l’archivio, mai ancora studiato e che indubbiamente contiene documenti fondamentali per comprendere non solo i difficili lunghi mesi della Resistenza, ma anche i complicati anni del dopoguerra, quando i contrasti non mancavano e che furono determinanti per l’avvio della nuova democrazia.”

Commosso il ricordo del presidente della Associazione Volontari della Libertà, Mario Anacar: “Con soddisfazione vedo oggi realizzarsi la volontà e il sogno di mio fratello Giuseppe, che per anni ha raccolto la documentazione delle formazioni autonome del Piemonte e poi anche quella dell’intera Federazione. Ringrazio il Comune di Bastia e la Federazione che in questi mesi si sono adoperati per far convergere le rispettive volontà volte a valorizzare il Sacrario e la Biblioteca/archivio.”

Gli fa eco la storica segretaria dei Volontari della Libertà piemontesi, Maria Beccaria: “Per noi è un momento di grande soddisfazione: crediamo che possiamo trovare un forte impulso per i tanti amici che hanno vedono nella esperienza delle formazioni autonome un grande esempio cui guardare con attenzione anche oggi.”

Infine Carlo Scotti, che ha sottoscritto il protocollo d’intesa a nome della Federazione Italiana Volontari della Libertà, di cui ricopre la carica di vice presidente: “Vogliamo dare un forte impulso – esordisce Scotti – alla ricerca sulle radici che costituiscono la storia della Federazione. La documentazione conservata nell’archivio di Bastia costituisce un importante completamento del nostro archivio che è conservato a Voghera e che proprio dallo scorso anno abbiamo iniziato a riordinare.”

“L’intenzione – conclude Scotti – è quella di completare il riordino e la inventariazione di entrambi gli archivi e se sarà necessario procedere alla digitalizzazione al fine di consentire a studiosi e ricercatori di fare le opportune ricerche su documentazione mai prima analizzata e studiata. Ci stiamo avvalendo di una Commissione di indirizzo di cui fanno parte uno storico affermato come il professor Paolo Pezzino e di una validissima esperta archivista come la dottoressa Natalia Stocchi. La firma di questo protocollo d’intesa è un ulteriore passo per procedere in questa direzione.”

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